LA PAROLA AI CITTADINI2018-09-12T12:42:11+02:00

LA PAROLA AI CITTADINI

La democrazia elettronica come correttivo di quella rappresentativa

Intesa nella sua forma compiuta, integrale, la cosiddetta ‘democrazia elettronica‘ ingenera in molti un sacro terrore. Si pensa che delegare a un sistema di consultazioni telematiche molta dell’attività deliberante oggi svolta dai professionisti della rappresentanza politica esponga la comunità al rischio di brogli, manipolazioni e adulterazioni perpetrate da un manipolo di tecno-oligarchi. Può darsi – i rischi ci sono, sono tanti ed è difficile tutelarsi – e tuttavia sorge spontanea la domanda: i tradizionali strumenti di consultazione democratica ci hanno sempre tutelato rispetto ai sempiterni rischi di brogli e manipolazioni? Siccome la risposta è chiaramente negativa, vien da concluderne che forse il problema non risiede tanto nel mezzo tecnico attraverso il quale vengono eseguite le consultazioni, quanto nei meccanismi di controllo e di tutela che la comunità ha modo (e voglia) di mettere concretamente in atto.

Un’altra argomentazione tipica degli avversari della democrazia elettronica consiste nel sottolineare che la politica è anche una disciplina ‘tecnica’, e in quanto tale deve essere praticata da professionisti specializzati. Le questioni sul tappeto sarebbero spesso troppo complesse e articolate per essere comprese appieno dal cittadino-tipo delle moderne democrazie. Qui, anche ammettendo che ci stia bene l’impostazione elitarista da cui discendono questi ragionamenti, vengono subito alla mente un paio di osservazioni. In primo luogo corre l’obbligo di sottolineare che, almeno in Italia, non sempre la classe dei rappresentanti politici si è distinta per professionalità, cultura e capacità manageriali superiori alla media. Inoltre non dobbiamo dimenticare che, per quanto complesse e articolate siano le questioni sul tappeto, i rappresentanti devono sempre e comunque interpretare il volere dei loro rappresentati, e per far questo sono obbligati a rendere i problemi chiari e comprensibili a chicchessia. Quindi, a nostro giudizio, non sequitur.

 

Ma ammettiamo per ipotesi che la versione integrale della democrazia sia effettivamente inopportuna o irrealizzabile. Va bene, ne prendiamo atto. Noi siamo però dell’opinione che alcuni strumenti tipici della democrazia elettronica possano servire da ‘correttivi’ per le distorsioni e i difetti tipici della democrazia rappresentativa. È un po’ come il guinzaglio elastico con cui si tengono sotto controllo i cani a passeggio. Quando i rappresentanti politici si allontanano troppo dall’effettiva volontà popolare, le consultazioni telematiche real time possono servire a ricondurli all’ordine, più fedeli, vicini e disponibili a seguire il percorso scelto dal loro padrone.

In America e in altre democrazie ‘avanzate’ è invalso l’uso di eseguire rapidi sondaggi online per poi comunicarne i risultati a coloro che rivestono cariche pubbliche, in modo che possano utilizzarli come feedback ed eventualmente rimodulare le linee guida della loro attività politico-amministrativa. La nostra sezione di sondaggi in tempo reale vuole appunto riproporre questa stessa impostazione nell’ambito più limitato, ma per questo anche più gestibile, dell’area metropolitana torinese. Ci auguriamo che torni indifferentemente utile sia agli amministrati che agli amministratori.

La parola ai cittadini
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