MISURARE IL WELFARE2018-09-12T12:42:11+02:00

MISURARE IL WELFARE

indice-welfare-metropolitano-termometro-trepuntozeroMisurare e comunicare il welfare

Sorge spontanea una domanda: non sarebbe utile, logico e virtuoso che le amministrazioni pubbliche provvedessero a monitorare sistematicamente il livello di ‘qualità della vita’ dei cittadini e ne dessero puntuale e periodica comunicazione al pubblico, ovvero in primo luogo ai cittadini stessi?
A nostro giudizio la risposta a questa domanda non può che essere affermativa, giacché da un efficiente sistema di monitoraggio e comunicazione dell’ ‘andamento della qualità della vita’ sia i cittadini sia le amministrazioni pubbliche trarrebbero innegabili vantaggi.

Le amministrazioni pubbliche potrebbero:

  • 1. disporre di un ‘feedback’ sistematico e attendibile sugli esiti della propria attività politico-amministrativa;
  • 2. rendere periodicamente noti al pubblico gli interventi promossi per migliorare il 3. benessere dei cittadini e i risultati conseguiti;
  • 3. mostrare ai cittadini che si ha il coraggio di governare in modo ‘trasparente’, presentando al pubblico senza alcuna reticenza gli esiti della propria attività;

I cittadini potrebbero:

  • 1. ricevere un’informazione precisa e puntuale sulle iniziative assunte dall’amministrazione pubblica e i vantaggi che ne conseguono;
  • 2. confrontare la percezione soggettiva del livello di qualità della vita con il monitoraggio sistematico eseguito dall’amministrazione pubblica;
  • 3. venire a conoscenza di iniziative promosse dalla pubblica amministrazione di cui essi stessi possono giovarsi;
  • 4. acquisire informazioni utili alla formazione di opinioni politiche approfondite e a un consapevole esercizio dell’opzione elettorale.


Proviamoci a Torino

Torino 3.0 si è posta esattamente questo interrogativo: siamo in grado di misurare con precisione e imparzialità il livello di welfare conseguito nella città di Torino e di comunicarlo al pubblico evitando per quanto possibile distorsioni e fraintendimenti?
La risposta, per fortuna, è stata affermativa, anche se dovranno poi essere le ‘metriche’ quantitative e qualitative applicate all’iniziativa stessa a rivelare se l’obiettivo è stato centrato in pieno, ci si è avvicinati o lo si è mancato del tutto. Ci mancherebbe che non si applicassero alla stessa iniziativa Torino 3.0 gli stessi criteri di oggettività e trasparenza impiegati per ‘fare le pulci’ all’apparato amministrativo della città…

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