MISURARE IL WELFARE
Misurare e comunicare il welfare
Sorge spontanea una domanda: non sarebbe utile, logico e virtuoso che le amministrazioni pubbliche provvedessero a monitorare sistematicamente il livello di ‘qualità della vita’ dei cittadini e ne dessero puntuale e periodica comunicazione al pubblico, ovvero in primo luogo ai cittadini stessi?
A nostro giudizio la risposta a questa domanda non può che essere affermativa, giacché da un efficiente sistema di monitoraggio e comunicazione dell’ ‘andamento della qualità della vita’ sia i cittadini sia le amministrazioni pubbliche trarrebbero innegabili vantaggi.
Le amministrazioni pubbliche potrebbero:
- 1. disporre di un ‘feedback’ sistematico e attendibile sugli esiti della propria attività politico-amministrativa;
- 2. rendere periodicamente noti al pubblico gli interventi promossi per migliorare il 3. benessere dei cittadini e i risultati conseguiti;
- 3. mostrare ai cittadini che si ha il coraggio di governare in modo ‘trasparente’, presentando al pubblico senza alcuna reticenza gli esiti della propria attività;
I cittadini potrebbero:
- 1. ricevere un’informazione precisa e puntuale sulle iniziative assunte dall’amministrazione pubblica e i vantaggi che ne conseguono;
- 2. confrontare la percezione soggettiva del livello di qualità della vita con il monitoraggio sistematico eseguito dall’amministrazione pubblica;
- 3. venire a conoscenza di iniziative promosse dalla pubblica amministrazione di cui essi stessi possono giovarsi;
- 4. acquisire informazioni utili alla formazione di opinioni politiche approfondite e a un consapevole esercizio dell’opzione elettorale.
Proviamoci a Torino
Torino 3.0 si è posta esattamente questo interrogativo: siamo in grado di misurare con precisione e imparzialità il livello di welfare conseguito nella città di Torino e di comunicarlo al pubblico evitando per quanto possibile distorsioni e fraintendimenti?
La risposta, per fortuna, è stata affermativa, anche se dovranno poi essere le ‘metriche’ quantitative e qualitative applicate all’iniziativa stessa a rivelare se l’obiettivo è stato centrato in pieno, ci si è avvicinati o lo si è mancato del tutto. Ci mancherebbe che non si applicassero alla stessa iniziativa Torino 3.0 gli stessi criteri di oggettività e trasparenza impiegati per ‘fare le pulci’ all’apparato amministrativo della città…